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Il ciclo Nasale

Il ciclo Nasale

IL CICLO NASALE, L’ATTIVITA’ CEREBRALE E IL SISTEMA NERVOSO AUTONOMO

Prendetevi un attimo per ascoltare il vostro modo di respirare. È estremamente probabile che stiate respirando utilizzando una sola narice. Strano, ma questo è il nostro modo di respirare, con una narice per volta. Raramente usiamo entrambe le narici nello stesso momento.

Si è scoperto recentemente che chi fa meditazione da molti anni sviluppa un ispessimento in regioni specifiche della corteccia cerebrale di destra. Dato il legame tra emisferi cerebrali e ciclo nasale se chi medita abitualmente sviluppa maggiormente l’emisfero destro, allora consciamente o inconsciamente assume una postura tale da aprire la narice sinistra.

Respirare con la narice sinistra consente di raggiungere più rapidamente lo stato meditativo. Quando ci si sente agitati, arrabbiati o particolarmente eccitati è perché magari si sta respirando con la narice destra  se si prende a respirare con la narice sinistra, dopo alcuni minuti è facile accorgersi del predicibile effetto calmante di questa strana pratica.

Ma come fare per spostare coscientemente la respirazione da una narice all’altra ? Ci vengono in aiuto i “trucchi” degli yogi indiani, noti da migliaia di anni.

Se si vuole respirare con una narice che però risulta bloccata, basta spostare il peso del corpo dallo stesso lato della narice aperta: dopo pochi attimi si sente la narice bloccata aprirsi, e quella poco prima aperta occludersi. Oppure, basta comprimere un cuscino piccolo o una palla da tennis sotto un’ascella, e dopo pochi secondi si apre e prende a respirare selettivamente la narice dal lato opposto.

Così come esiste una dominanza per le mani ( mancini o destrimani ) e per gli occhi, esiste anche per le narici. Ognuno di noi si sente a proprio agio respirando più con una narice che con l’altra. I due emisferi cerebrali sono sede di due tipi di intelligenza e di abilità diverse, apparentemente opposte, in realtà complementari. Tali forme di intelligenza separate localizzate in ciascun emisfero richiedono un supporto metabolico accresciuto del lato opposto del corpo.

IL CICLO NASALE:

Non si respira contemporaneamente da entrambe le narici, ma da una sola per volta, mentre l’altra rimane in uno stato di ipofunzionalità finchè non viene il suo turno. Il ciclo nasale è l’alternarsi ritmico delle due narici come sede del passaggio dell’aria respirata. La narice attraverso cui passa l’aria è in uno stato di decongestione, mentre quella a riposo si trova congestionata. Tale ritmo è regolato dal sistema nervoso autonomo ( simpatico e parasimpatico ).

Recenti scoperte nel campo delle neuroscienze hanno dimostrato che il ciclo nasale è legato in maniera complessa al ritmo ultradiano di alternanza dell’attività degli emisferi cerebrali.

Kayser descrisse questo fenomeno come “ciclo nasale”, collegandolo all’alternarsi del tono vasomotorio periferico sui due lati del corpo e notò come il ciclo nasale fosse collegato ad altre manifestazioni: la relativa dilatazione/contrazione delle pupille, la maggiore o minore attività delle ghiandole salivari e le secrezioni mucose nasali.

Il ciclo nasale veniva nel frattempo studiato soprattutto dagli otorinolaringoiatri, con finalità più applicative che teoriche. Tali ricerche erano infatti orientate alla terapia delle ostruzioni nasali croniche, sia monolaterali che bilaterali, e per alleviare le congestioni nasali. Ciò portò ad una conoscenza più approfondita dell’anatomia e della fisiologia che stanno alla base del ciclo nasale. Venne ad esempio constatata l’alternanza del predominio delle innervazioni del sistema simpatico e di quelle del sistema parasimpatico, che sono presenti nelle mucose delle due narici, sottolineando come questo avvicendamento determini il ciclo nasale. Il predominio del simpatico sulla narice destra causa la vasocostrizione e la conseguente decongestione di tale via nasale, facendo aumentare il flusso d’aria; tale predominio si accompagna al prevalere del parasimpatico nella narice sinistra che ne provoca la congestione.

RICERCHE MEDICHE
Il legame tra ciclo nasale, dominanza emisferica cerebrale, ritmi ultradiani e sistema nervoso autonomo è stato confermato in diversi laboratori scientifici indipendenti.
Shannahoff-Khalsa e tre suoi co-ricercatori, Flou Bloom del Salk Institute, Deborah Werntz e Reginald Bickford dell’Università di California, San Diego, Scuola di Medicina, hanno dato dimostrazione sperimentale della prima prova conclusiva del legame fra il ciclo nasale e il sistema nervoso autonomo.
Tale ciclo di alternanza dell’attività narice-emisfero è complessivamente collegato con il ciclo fondamentale riposo-attività, ricomprendendo anche i due cicli alternati del sonno: REM (movimenti oculari rapidi) e non REM (sonno profondo e senza movimenti).
Gli scienziati cinesi hanno mostrato grande interesse per questa ricerca, che aggiunge una nuova dimensione alla comprensione della loro teoria degli stati del sistema corpo-mente, definiti come Yin (stato passivo) e Yang (stato attivo).
Nell”81 Werntz ed altri proposero l’esistenza di una relazione tra i numerosi fenomeni ultradiani ed il ritmo ciclo nasale/emisferi cerebrali, suggerendo che l’ipotalamo fosse responsabile del controllo e dell’integrazione dei vari fenomeni ciclici. Si sa che l’ipotalamo è il principale centro di controllo del funzionamento del SNA.

La tesi di W. rappresenta un ampliamento della relazione tra SNA e SNC. L’elenco dei fenomeni ultradiani che sarebbero connessi all’attività ipotalamica comprende la dilatazione/contrazione delle pupille, l’attività onirica diurna (day-dreaming), l’attività locomotrice, la secrezione/motilità gastrointestinale, la capacità di resistenza motoria, la salivazione, la fame e le attività orali, il battito cardiaco, la temperatura del corpo, l’urinazione, i tempi di reazione, la pressione arteriosa e specialmente gli ormoni della ghiandola pituitaria: ormone luteinizzante, ormone somatotropo e prolattina.
Negli studi di Werntz, Bickford, Bloom e Shannahoff-Khalsa, 1980, ’81, ’83 venne adoperata un’apparecchiatura EEG standard per registrare l’attività di entrambi gli emisferi, prelevando i segnali di entrambi gli emisferi, in modo da evidenziare quale dei  due generasse un segnale di ampiezza maggiore. Contemporaneamente veniva registrato il volume d’aria inspirato/espirato attraverso ciascuna narice.

Un esame critico dei risultati evidenzia una correlazione statisticamente significativa tra l’ampiezza del segnale EEG di un emisfero e il prevalere della narice controlaterale (= dal lato opposto all’emisfero), con una corrispondenza tra transizione del ciclo cerebrale e transizione del ciclo nasale, ed uno sfasamento (positivo o negativo) tra le due transizioni di alcuni minuti.

“La mucosa nasale è uno dei tessuti più ricchi … attraversato da nervi provenienti sia dal ramo simpatico che da quello parasimpatico del sistema nervoso autonomo”. Una dominanza simpatica più marcata riduce l’attività mentale dell’emisfero dello stesso lato.

Srinivasan (1986) ed altri hanno studiato in laboratorio mediante tecniche EEG gli effetti corticali degli schemi respiratori alternati, dimostrando che. è possibile stimolare selettivamente l’uno e l’altro emisfero.

Uno studio dell ’88 effettuato su 126 soggetti maschi e 70 soggetti di sesso femminile, tutti destrorsi, ha evidenziato come il predominio della narice destra corrisponde ad una superiore capacità verbale, mentre il predominio della narice sinistra è associato ad una maggiore abilità spaziale. Tale conclusione è coerente con la tesi del “predominio controlaterale” sostenuta dalla medicina yogica. Una maggiore attività mentale è correlata ad un aumento della circolazione di sangue, se il ritmo cerebrale ed il ciclo nasale sono il riflesso del medesimo fenomeno dominato dalla dilatazione/contrazione dei vasi sanguigni. Poiché le fibre nervose del Sistema Autonomo non si incrociano con quelle del sistema somatosensorio, il predominio della narice destra (ovvero l’aumento di attività del simpatico) corrisponde ad una maggiore attività del parasimpatico nell’emisfero controlaterale e quindi ad un maggiore afflusso di sangue, che consente una maggiore attività mentale.

Altri studi indicano concordemente che la transizione del ciclo nasale (cambio della narice più attiva) è accompagnata sempre da un’analoga transizione relativa agli emisferi cerebrali. Secondo la medicina yogica questo ritmo in individui sani ed in condizioni normali corrisponde a 10 cicli al giorno, ovvero ad un periodo di 2,5 ore di durata media di un ciclo.

CICLO NASALE, MENTE, EMOZIONI E LORO MODULAZIONE

Il ciclo nasale non è solo un marker dell’attività emisferica cerebrale, ma può essere impiegato anche per cambiare volontariamente localizzazione all’attività di importanti centri nel cervello e nel sistema nervoso autonomo coinvolti nel controllo cibernetico della maggior parte degli organi interni, dei tessuti e delle cellule del corpo. Alcuni ricercatori ipotizzano che questo legame tra naso, cervello e mente possa costituire la modalità con cui l’antica pratica del controllo del respiro nello yoga consentiva a sua volta il controllo delle funzioni vegetative per il quale sono tanto famosi gli adepti orientali. (Brown, 1991; Rossi, 1991).

Queste riflessioni hanno ispirato la tesi di dottorato di Darlene Osowiec ( 1991 ), che affermava come reali le ipotetiche associazioni tra ritmo nasale ultradiano, ansia, sintomi di stress e processi di auto-affermazione della personalità. La ricercatrice ha scoperto che esiste una correlazione positiva statisticamente significativa tra 1) individui auto-affermativi con bassi livelli di ansia e di sintomi stress-correlati e ciclo nasale regolare e 2) individui non auto-affermativi con alti livelli di ansia e di sintomi stress-correlati e irregolarità del ciclo nasale. Ciò ricorda gli studi di Riga (1957) che, osservando pazienti che presentavano un’ostruzione cronica di una narice (destra o sinistra), riscontrava che l’ostruzione cronica della narice destra era più spesso associata a problemi fisici e psicologici.
Tali conclusioni suggeriscono un’attenta rilettura degli antichi testi indiani che enfatizzano che un ciclo nasale irregolare e in particolare il caso in cui un individuo rimanga “bloccato” a respirare con la stessa narice per lunghi periodi è legato a malattie e disordini mentali (Rama, Ballentine and Ajaya, 1976). Secondo yogi indiani gli individui affetti da diabete respirano da troppi anni con la sola narice destra.

APPLICAZIONI
La dominanza della narice destra – emisfero sinistro corrisponde a fasi di attività accresciuta, la dominanza della narice sinistra – emisfero destro corrisponde a fasi di riposo.
La scoperta potrebbe essere applicata nella cura dei disturbi mentali lateralizzati; alcuni tipi di schizofrenia, per esempio, sembrano riflettere disfunzioni nell’emisfero sinistro, disturbi di tipo maniaco-depressivo potrebbero indicare disfunzioni nell’emisfero destro.
La respirazione da una sola narice stimola l’attività dell’emisfero cerebrale opposto. Questa scoperta suggerisce la possibilità di una terapia dei disturbi legati all’umore e delle turbe mentali senza ricorrere ad agenti farmacologici esterni.
La schizofrenia sembra essere associata ad una grave disfunzione dell’emisfero sinistro, mentre la depressione ed altri disturbi legati all’umore sono dovuti ad una disfunzione dell’emisfero destro.
Nelle fasi più acute di questi disturbi, uno dei due emisferi lavora più dell’altro, la cui attività è, invece, inferiore alla norma. In un caso di doppia personalità del 1955, due pazienti alternavano la dominanza nasale quando cambiavano da una personalità estrema all’altra.
Le possibili applicazioni pratiche di questa “ri”scoperta della medicina occidentale moderna sembrano essere tanto vaste quanto il sistema nervoso autonomo stesso.
Riportiamo ad esempio un esperimento avvenuto nel campo dell’oculistica nel 1990. E’ noto, nei pazienti affetti da glaucoma simplex, l’aumento del tono vagale di base. Si pensò dunque di indurre una vagotomia funzionale mediante respirazione forzata attraverso la sola narice destra per 20 minuti ( ricordiamo che ciò induce l’attivazione selettiva dell’emisfero cerebrale sinistro e quindi un aumento del tono simpatico di base ), e questo comportò una riduzione bilaterale del 25 % nella pressione intraoculare in 46 pazienti, con effetto quasi immediato, e con netto guadagno rispetto all’uso di farmaci sintetici dedicati.